Nell’impaginazione di qualsiasi tipo di testo – romanzo, racconto, poesia, illustrazione, libro fotografico, ecc. – c’è alla base una organizzazione delle forme – e di conseguenza dei contenuti – che viene denominata gabbia grafica. Essa serve a dare una coerenza visiva all’intero libro, a organizzare in modo chiaro e leggibile i contenuti, a dare alle pagine un aspetto armonico e ben curato, in breve ad offrire al lettore un valore estetico aggiunto all’opera nella sua totalità.
L’importanza di scegliere una buona proporzione tra lo spazio bianco del foglio e lo spazio dedicato a immagini o testo, determina anche il piacere della lettura. Solitamente una gabbia può essere simmetrica (speculare) o asimmetrica. Nella gabbia simmetrica solitamente la zona di bordo bianco è maggiore nella parte bassa per permettere di sfogliare con le dita il foglio senza toccare i caratteri di stampa. Nell’immagine sotto una gabbia grafica utilizzata con questo canonico modello – oggi non più molto seguito – la cui conoscenza è comunque utile per cercare nuove soluzioni grafico-visive.
Per costruire una buona gabbia è necessario – affinchè il risultato sia piacevole e coerente nell’insieme – utilizzare delle proporzioni. Queste possono essere costruite su base razionale – nel rapporto di 1:2 o 2:3 – o su base irrazionale – come ad esempio il rapporto 1:1,414 ottenuto dalla proporzione tra i lati di un foglio A4.
Nella figura sotto potete vedere le quattro fasi di costruzione di una griglia sulla base del rapporto 1:1,414.
All’interno della griglia potranno essere sistemati gli elementi della pagina – testi, immagini, disegni, intestazioni, ecc. Sotto, due esempi di organizzazione di solo testo e di testo con immagine.
Una volta preparata la griglia diventa facile e piacevole sviluppare diverse soluzioni di impaginazione.
Altro ci sarebbe da dire per le proporzioni della Sezione Aurea, ma sarà il tema di un prossimo post.
Fantastico.
Questi dettagli tecnici sono difficili da trovare, e sono interessantissimi 🙂
Questo, e l’altro post sui segni usati dagli editor, sono una vera chicca 🙂
C’è un libro che parla anche di griglie 😉 magari lo conosci 🙂 lo trovi qua:
http://www.amazon.it/grafico-progettazione-prodotto-editoriale-giornale/dp/880809619X
Mi fa piacere che ti siano piaciuti. Sono i grandi capisaldi “classici” di arminia ed equilibrio.
Ogni tanto guardare indietro serve per… andare avanti. 😉
A presto,
Davide